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Funzionale a "scoraggiare" il fenomeno delle società di "comodo" è la previsione, nel nostro ordinamento giuridico, dell'articolo 30 della Legge 724 del 23 dicembre 1994, introdotto con la finalità di diminuire l'abuso incondizionato della veste societaria senza effettive esigenze imprenditoriali. Scopo del presente contributo è verificare la compatibilità, ampiamente dibattuta, fra le scelte del legislatore tributario e i principi generali della materia con particolare riguardo ad un irragionevole inasprimento del trattamento fiscale delle società di comodo rispetto a tutte le altre società. La divergenza fra la costruzione della disciplina esaminata e la finalità della stessa ha determinato il delinearsi di un assetto normativo dai complessi profili sistematici di riferimento, analizzato nel corso della presente trattazione, rispetto al quale lo studio propone un'ipotesi di riforma della tassazione delle società costituite per mero godimento che nelle intenzioni del legislatore dovrebbe evitare indebiti risparmi di imposta ma che, nella pratica, talvolta, rischia di colpire, in maniera irragionevole e sproporzionata, società in crisi.